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ICI, LOIERO: “PRONTI A RIVOLGERCI ALLA CORTE COSTITUZIONALE”

3 giugno 2008
Questo mi sembra un federalismo rovesciato: il Sud paga per il Nord”.

Catanzaro – Il governo Berlusconi avrebbe sotratto alla Calabria oltre 1381 milioni di euro per finanziare l’abbattimento dell’Ici. L’accusa e’ della Regione, che annuncia di voler lo chiamare in causa palazzo Chigi, con un conflitto di attribuzione, davanti alla Corte Costituzionale.

Tra i fondi destinati alla Calabria che verranno a mancare, secondo il governo regionale, ci sarebbero anche 150 milioni per i salari dei forestali e 3 milioni per la stabilizzazione degli LSU. “Si rischiano tensioni sociali incontrollabili ed e’ bene che si sappia – afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, in una nota del portavoce – e si annullano opere infrastrutturali bloccando i tentativi di sviluppo che stiamo operando. Non si puo’ scaricare su un territorio fragile, economicamente e civilmente, il costo di un provvedimento che vuole favorire tutto il Paese. Questo mi sembra un federalismo rovesciato: il Sud paga per il Nord”. C’e’ allarme dunque nel governo calabrese che questo pomeriggio ha discusso delle conseguenze derivanti dal decreto che abolisce l’Ici cancellando fondi gia’ assegnati dal governo Prodi alla Regione. “Il governo Berlusconi – ha aggiunto Loiero – ha dato una sforbiciata a una settantina di norme dell’ultima finanziaria e del cosiddetto decreto mille proroghe per rimborsare i Comuni dai mancati introiti dovuti all’abolizione dell’Ici sulla prima casa. Le somme piu’ consistenti sono state prelevate dai fondi che erano destinati alle infrastrutture e alla difesa del suolo (ex risorse Ponte dello Stretto) in Sicilia e in Calabria per un totale di 1.363 milioni e mezzo di euro. Non possiamo certo stare a guardare. Il governo deve rispettare gli impegni. Quei soldi deve darceli tutti e per questo ci rivolgiamo alla Corte Costituzionale”. La giunta regionale, cosi’, questo pomeriggio, ha votato una delibera decidendo “le iniziative a tutela del gettito finanziario derivante da disposizioni statali in corso d’abrogazione”.

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